A fronte della gravissima situazione di crisi in cui si trova l’architettura del nostro paese, sia quella privata, legata a una committenza che non ha termini di paragone rispetto la cultura architettonica del nostro tempo, sia quella pubblica, troppo litigiosa e rozza, anche un concorso di progettazione o un concorso di idee possono trasformarsi in sfide importanti e in momenti centrali nella formazione di un architetto. Credo di poterne parlare a buona ragione visto che in cinque anni, da quando cioè mi sono iscritto all’ordine degli Architetti di Milano, con altri amici e con alcuni studenti, ho partecipato a 17 concorsi di idee e di progetto – oltre a quelli a curriculum –. I concorsi sono insieme un modo per lavorare con altri architetti, ingegneri e studenti, e un modo per ragionare su cose altre rispetto la normale burocrazia di studio, un modo per essere costretti a studiare, un modo per progettare, e quindi, per un architetto, un modo per coniugare teoria e pratica.
A Nerviano a fine 2006 cambiò l’amministrazione, e dopo un lungo periodo, dieci anni, in cui le varie amministrazioni leghiste non fecero ricorso allo strumento del concorso di idee, o di progettazione, si sperava che la nuova amministrazione di centro sinistra imponesse subito un cambio di direzione.
L’occasione si presentò presto: la costruzione di una nuova scuola. Forse per impreparazione o forse per altro, le mie proposte per affidare l’incarico attraverso lo strumento del concorso di progettazione, anche solo la fase definitiva del progetto e non l’esecutiva, o la direzione lavori, fatte personalmente all’assessore ai LL.PP. non vennero mai prese in considerazione, e alle mie numerose domande non fu mai risposto.
All’inizio del 2007, o alla fine del 2006, non ricordo, le mie proposte, rese pubbliche su articoli e per posta elettronica, vennero sostenute e presentate in consiglio comunale dall’opposizione – la stessa che anni prima non aveva mai fatto concorsi per il vero –. Ovviamente la risposta fu negativa.
Ora il 2007 è passato e della nuova scuola nessuna traccia.
Era così difficile bandire con calma un concorso pubblico, diciamo entro marzo 2007, cioè molti mesi dopo la mia proposta – datata giugno 2006 – indicare come termine per la consegna dei lavori una data plausibile, diciamo maggio-giugno 2007, prendersi due mesi per i lavori della commissione giudicante e arrivare a presentare i lavori, con i vincitori, diciamo a settembre-ottobre 2007?
Ora il 2007 è passato e il bilancio in materia di architettura pubblica del Comune di Nerviano anche per quanto sopra esposto è ancora secondo me negativo e, tolta una piccolissima mostra di lavori di studenti della facoltà di Architettura Civile di Milano, coordinati dal prof. Antonio Esposito, da me e da altri docenti milanesi – di cui si trova uno scritto su questo blog –, o due convegni sulla casa ecologica e su un recupero di una parte storica di Nerviano – lavori comunque privati –, ancora una volta nessuno ha parlato di architettura pubblica.
Speriamo nel 2008. Buon anno.