mercoledì 28 ottobre 2009

Di' una cosa di sinistra...



In un paese normale queste cose non succedono? Si in un paese normale queste cose succedono, anzi sono all’ordine del giorno. Ma andiamo con ordine.
C’è un paese che fu culla di una grande rivoluzione culturale, che fu patria di Dante, Boccaccio, Machiavelli, Guicciardini, Porta, Leonardo, Raffaello, Canova, e potrei andare avanti all’infinito, un paese che vide nascere il fascismo e per fortuna l’antifascismo, c’è un paese che è governato da una classe dirigente completamente allo sbando.

Ovviamente ci sono molti altri paesi che sono stati culla di culture importanti e che poi, per varie ragioni non lo sono più, o non lo sono con la stessa intensità: pensate agli esempi più facili, all’antico Egitto e alla Grecia, e se sono troppo antichi pensate alla Spagna del XVII secolo o Germania del settecento e dell’ottocento. Oggi l’Italia, è un dato di fatto, è una classe dirigente logora e spesso corrotta, una classe dirigente stanca, dicevo allo sbando, che non sa far fronte ai problemi che gli si parano d’innanzi, che non è al passo con i tempi ma che li insegue, oggi l’Italia è un insieme di regole, regolamenti, di codici, codicilli, cavilli e strumenti creati apposta per imbrigliare, straniare, fermare il progresso. Oggi più del cinquanta per cento dei parlamentari italiani sono avvocati, ex magistrati, esperti di diritto, mentre solo il dieci-quindici per cento dei parlamentari è rappresentato da tecnici, architetti, ingegneri. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: leggi di difficile interpretazione, o peggio leggi che loro stessi, e solo loro, avvocati, giuristi, ecc, riescono a interpretare, rivoltare, destrutturare, denaturare, rivoltare.
In una situazione del genere, dove regna il caos, regnano anche soldi – moltissimi e nelle mani di pochi –, delinquenza, droga e prostituzione. In una situazione del genere la separazione, il divario, tra la classe dirigente e la popolazione è sempre più grande.
Sembra di raccontare una barzelletta quando all’estero si spiega cosa sta succedendo ma il dramma è che è tutto appunto drammaticamente reale. L’Italia è oggi un paese il cui presidente del consiglio dei ministri organizza, o faceva organizzare, festini con giovani prostitute o giovanissime ragazze disposte a tutto perché in cerca di facili successi. Questo primo ministro, ormai settuagenario, si permette sempre di scherzare con le giovani colleghe, ma anche con le meno giovani; questo primo ministro è stato lasciato dalla moglie; questo primo ministro non si è dimesso e non si dimette nemmeno quando è travolto da scandali amministrativi, giudiziari, e ora anche sentimental-moralistici. Questo primo ministro rappresenta la destra italiana, quella che va con le giovani donne, spesso bellissime. Dall’altra parte ci sono il portavoce del vecchio presidente del Consiglio che viene fotografato a Bologna mentre cliente di alcuni transessuali da strada. Uno a uno? No.
Qualche giorno fa si scopre che il presidente del governo della Regione Lazio, oggi in Italia si dice il governatore del Lazio, certamente non una delle regioni economicamente e finanziariamente più importanti, tuttavia una delle regioni più prestigiose, la Regione della Capitale Roma, uno dei pochi governatori in quota alla sinistra, è un frequentatore di transessuali, per i quali, pare, si possa pagare fino a 5000 euro a sera – quello che cioè una persona normale guadagna in cinque mesi di lavoro –. La moglie, lo sappiamo tutti, non solo non lo lascia, per ora, o non gli fa, per ora, due occhi neri, ma anzi gli sta vicino nella buona e nella cattiva sorte – gran donna… che ridicolizza ancor di più suo marito –. Risultato? Beh, che che se ne dica, o che che ne dica l’ex onorevole Luxuria – transgender in quota alla sinistra –, la destra corrotta e cocainomane va con le giovani donne – e anche con i trans ma non si fa scoprire –, la sinistra corrotta e cocainomane va con i trans brasiliani – e anche con le giovani donne ma non si fa scoprire –. Due a uno. Ovviamente questi sono i discorsi da bar, è vero, ma sono i discorsi che la gente, gli elettori, fanno e faranno tra qualche mese.

Allora perché la sinistra scoperta si dimette e va a elezioni e la destra scoperta non lo fa e anzi alza la voce contro. Perché? Perché continuiamo a giocare con due pesi e due misure? No, non è giusto. Bersani, di' una cosa di sinistra! Di' una cosa anche non di sinistra, di civiltà! Bersani di' una cosa …

1 commento:

Anonimo ha detto...

Scusa eh, ma è un po' che ci penso, che penso al "Dire una cosa di sinistra", ecco, avrei voluto sentirla dire, da Marrazzo intendo, bastava poco e sarebbe stata "La Svolta", una Rivoluzione o forse l'inizio della Rivoluzione, invece niente.
Insomma se Marrazzo avesse detto, semplice-semplice: "mi piacciono anche i trans". Poi volendo anche: "Fatevi i cazzi vostri".
Ci pensi?
Poteva essere l'inizio della Rivoluzione (sociale e cul-turale) di questo benedetto paese.
Invece no. Il Marry va coi trans ma si vergogna, mente, paga e poi si pente: non ne ha fatta giusta neanche una; nemmeno l'epilogo, 'sto coliandro, va a rifugiarsi in un convento, dai preti, che fossi in loro l'avrei preso a calci nel sedere. Oppure no, col rischio che diventasse un'orgia.

MARRAZZO, POTEVI SALVARCI TUTTI!

Antropofilo