lunedì 7 febbraio 2011

Sul progetto della piazza di Garbatola



DUNQUE...che gli architetti, o che il singolo Architetto, siano a modo loro degli illusi, dei sognatori, dei plasmatori, perché no dei servi di un committente, beh è un dato di fatto e non bisogna essere civici osservatori per saperlo. Basti pensare, su tutti, che l'architettura, il corpo dell'architettura, nella storia è composto all'80% di progetti e solo al 20% di realizzazioni. Poi, in questo corpo di progetti, c'è un buon 50% di progetti completamente inventati, astratti, futuribili, immaginabili, solo lontamente ipotizzabili e ideali. Qualche esempio? Quante città ideali sono state disegnate nel '400 e quante construite (ed era un periodo florido, ricco)? Sforzinda, la bellissima città ideale progettata da Filarete per Francesco Sforza era una Milano ideale, non era certo un progetto reale per Milano. Ma pensiamo anche alla piazza di Leonardo da Vinci per il Castello Sforzesco, o ai progetti di Bramante per il Vaticano, ai progetti rivoluzionari di Boulle, e via via fino ai tempi nostri, e fino alla miserrima piazzetta garbatolese.
Ora il problema infatti è completamente un altro, almeno il problema affrontato in questo blog: non è un problema politico di fondi, quelli sono cazzi (oopps) di altri, qui si è parlato di architettura. Si è parlato di progetti miserabili riusciti vincitori senza cambiare nulla e di giurie non all'altezza (forse) del compito a loro assegnato. Che poi alla gente servano piste ciclabili, ospedali, scuole, palestre, o semplicemente un lavoro, quello è, di nuovo, super evidente e forse non bisogna essere così sensitivi per accorgersene, basta guardare i conti in banca della gente, le casse integrazioni, i diritti dei lavoratori che vengono continuamente cancellati (soprattutto negli ultimi anni di governo di questa destra rozza e reazionaria).

Concordo invece con gli interventi e i commenti a questo blog sulla presa per il culo che spesso è parte intrinseca dei concorsi. O meglio, se l'Amministrazione avesse detto, in questo caso ma si puo’ certamente pensare ad altri casi simili (moltissimi purtroppo), "facciamo un concorso di idee per iniziare ad affrontare un problema dal punto di vista (appunto) ideale, senza ragionare sulla fattibilità, perché noi al 100% non lo faremo (a meno che veniamo rieletti, allora si vedrà)" beh allora non mi sarei scandalizzato. Invece è passata come l'idea che questo era un progetto vero, un'assegnazione di un incarico e non un semplice invito a presentare delle proposte!
Vorrei riportare quindi la questione su quello che secondo me è il tema centrale, cioè il rapporto tra progetto e lo studio della storia di un luogo, storia con la quale secondo me un progetto ha il dovere, l’obbligo morale, di confrontarsi, e aggiungo che il progetto vincitore, come gli altri, hanno potuto usufruire, in questo caso studio, piu' o meno di un’indicazione della presenza di una chiesa antica, di un oratorio antico (spesso sbagliandosi e per quello spesso sono state riportate sulle tavole di progetto indicazioni sbagliate), grazie a una ricerca ancora in gran parte inedita, che il sottoscritto insieme ad alcuni studenti dell’Università politecnica di Milano ha condotto tre anni fa, e continua a condurre (dato che il Sindaco di Nerviano dopo avere promesso davanti a centinaia di persone che avrebbe finanziato la pubblicazione della stessa poi non l’ha mai fatto) e grazie alla proprietà che ha aperto le porte del fabbricato in questione. A questo punto possibile che il sottoscritto con altri amici siano arrivati penultimi con una motivazione basata sulla scarsa conoscenza dei luoghi? Sapete che l’allora capo ufficio ha chiesto al sottoscritto del materiale storico e cartografico da mettere a disposizione di tutti? E allora come ha fatto la giuria a dire quel progetto non conosce a sufficienza i luoghi o non è adatto (dopo anni di studio, oltre che di residenza, dato che conosco quella piazza e la frequento da circa 37 anni).

E in ultimo invece una cosa importante e fuori di polemica. Io credo davvero che il problema della piazza di Garbatola e il problema delle piazze antiche non sia il problema centrale delle città e dei suoi cittadini, ma credo altresì che sia uno dei problemi più importanti di una comunità, è un problema di identità. Riqualificare una piazza non vuol dire solo fare una cattedrale nel deserto (come si sente spesso dire), è ovvio che Milano ha bisogno di mille servizi, da quelli sociali ai trasporti pubblici ecc, ma è altrettanto ovvio che fare un progetto per il centro di Milano vuol dire confrontarsi con la sua stratigrafia, con la sua storia, vuol dire ridare senso, gioa, volto, memoria a una città, o come in questo caso a in piccolo paese. Riprogettare una piazza non vuol dire, solo, sistemare alla bene e meglio una parte ci città e renderla vivibile, con piante e panchine, ecc, vuol dire dare il la a una serie di operazioni che poi i privati dovranno iniziare a fare, vuol dire parlare al cuore dei cittadini, vuol dire capire e parlare con i nostri antenati, vuol dire compiere un atto di fede, vuol dire capire la nostra storia antica e perché no ripensarla conservandone per sempre la memoria.

3 commenti:

Fabio Pravettoni ha detto...

Per le forza politiche di Opposizione.
Nel settembre 2007 rispondendo prontamente a una domanda scritta in sede di Consigli Comunale, domanda di Nerviano Viva, il Sindaco, o qualche assessore, non ricordo bene, disse che confermava che presto avrebbe visto la luce una pubblicazione su Garbatola, la sua chiesina antica e la sua piazza. Sono passati quasi 4 anni e... forse si potrebbe chiedere di nuovo?

Osservatorio SensoCivico ha detto...

Eddai Fabio, la presa per il culo era intrinseca dai primi cenni dell'allora Assessore ai lavori pubblici Roberto Pisoni. Parliamo del 2008; magari leggiti qualche verbale dei passati consigli comunali. Io c'ero e ti assicuro che noi osservatori ridevamo già allora. Ma questa farsa, era talmente idiota e sfacciata che non è neanche mai stata degna della nostra attenzione. Gli Osservatori si sono limitati a guardare con il sorriso sulle labbra. E senza offesa, vedere tanti architetti impegnarsi e aderire a questo ridicolo concorso di idee per la piazza di Garbatola, senza che da questi uscisse mai un briciolo di polemica, ma solo la sfrenata corsa alla vittoria, è stato davvero mortificante. Per la categoria intendo. Ho dovuto pure leggere e rispondere personalmente ad alcune mail dei professionisti in cerca di informazioni VERITIERE ed imparziali. Le ho rilasciate con piacere nella speranza di svelare che "l'idea che questo fosse un progetto vero o un'assegnazione di un incarico" come dici tu, era pura utopia, e sempre come dici tu dopo aver pestato il muso, svelare che questo era un semplice invito a presentare delle proposte! Giusto per svuotale le casse comunali degli ultimi spiccioli.

Altra cosa, e lo dico anch'io senza polemica, sarebbe valorizzare la piazza di Garbatola consapevoli di sacrificare di comune accordo con i cittadini certe priorità. Ma questa sarebbe democrazia…. e forse voterei a favore della piazza. Ma evidentemente le cose non potrebbero mai andare così. Per cui… finchè son solo cazzate mi limito qualche battuta.

Una misera pacca sulla spalla....per quel che può servire.
Ciao - Alessandro

sergio ha detto...

Porta pazienza, Fabio: fra poco ci sono le elezioni e i candidati sindaco - nessuno escluso - prometteranno di tutto... salvo poi dimenticarsene.