venerdì 12 giugno 2009
La Cascina Garbatola: appunti di storia di un antico borgo
In anteprima il testo della conferenza di questa sera: ore 20.30 Ristorante La Guardia, prima della cena che il ristorante ha organizzato per l'inizio dell'estate a Nerviano. Aperitivo a partire dalle ore 19.00 e cena - prenotarsi - a partire dalle 21.00. Il ricavato della cena sarà devoluto in parte all'associazione Onlus L'abbraccio e alla parrocchia San Francesco di Garbatola.
Il rapporto tra monumenti, rovine e vita quotidiana è una questione che sembra improponibile oggi, anche se l’incuria e il degrado del nostro patrimonio sono sotto gli occhi di tutti, e quando si tenta di ripensare la città, sembra che sia un problema di secondo piano rispetto i grandi temi della mobilità metropolitana, o dell’infrastrutturizzazione del territorio. In realtà in paesi come i nostri, paesi e borghi antichi strutturati su vie ancora più antiche credo che il rapporto tra antico e moderno, tra storia ed esigenze contemporanee, non sia solo un problema per storici o nostalgici, ma sia un problema di tutti – si pensi per esempio il rapporto tra vie, corti, piccole piazze e la notevole quantità di auto che ogni giorno assediano l’area metropolitana milanese –. Nerviano, con le sue frazioni, è certamente un borgo molto antico, basta pensare che queste terre, data l’abbondanza di acqua e la fertilità del terreno, erano già abitate in epoca pre-romana.
Notizie certe si hanno a partire dalla fine del sec. IV, quando con il verificarsi di nuove condizioni politico sociali e il riconoscimento del cristianesimo vennero a costituirsi i centri plebani, centri cioè dove dei presbiteri delegati dal vescovo amministravano il battesimo e celebravano le S.Messe. Divennero capi di Pieve quei borghi che erano già stati in epoca celtica – insubre – o protoromana distretti amministrativi, o militari, di notevole importanza sociale, o bellica. Secondo il disegno del vescovo Ambrogio le pievi milanesi si collocarono tutt’attorno alla città a una distanza quasi costante lungo tre anelli concentrici: a circa cinque miglia romane dal centro della città si trovano le pievi di Bruzzano, Cesano, Mezzate, San Donato, Segrate, Trenno; a dieci-dodici quelle di Desio, Gorgonzola, Settale, Decimo, Rosate, Casorate, Corbetta, Nerviano; a venti Galliano, Missaglia, Pontirolo, Dairago, Olgiate Olona.
Nerviano, per la sua posizione, tra il Sempione e l’Olona, per la presenza di un mercato romano divenne da subito uno tra i centri più importanti, e fu per molti secoli, fino ai giorni nostri, Capo di Pieve.
La prima volta tuttavia in cui compare il nome di Nerviano è una bolla papale, di papa Alessandro III, del 1169, in questa, come nella seconda del 1171, il papa convalida la sentenza dell’arcivescovo Galdino e conferma i diritti della chiesa di Nerviano, lo ius decimationeis, sui terreni dei villaggi della pieve, proibendo ad altri di farlo (neminem debere facem mittere in messem dienam), specialmente in Villanova dove solo il prevosto, contro le pretese di un monastero di Caronno, può esercitare i diritti parrocchiali. Garbatola non è nominata nella bolla papale, ma la presenza della Villa-Nova fa pensare, data la vicinanza, all’esistenza di una Villa-Vecchia – la cascina Garbatola? – magari costruita su uno di quegli antichissimi assi che tagliavano il Sempione – le odierne via XX Settembre e via Gorizia – a distanze costanti e ripetute, probabilmente secondo un disegno romano di ristrutturazione del territorio insubre.
Le prime notizie certe su Garbatola sono però della fine del ‘500 quando a cominciare dal cardinale Carlo Borromeo tutti i vescovi milanesi visiteranno la pieve nervianese e anche la Cassina Garbatola: i due Borromeo, Carlo e Federico, il cardinal Stampa, il Pozzobonelli, vedono e descrivono precisamente la Cascina Garbatola e il suo piccolo oratorio, una chiesina per i contadini che abitavano il borgo, dedicato ai santi Biagio e Francesco.
Garbatola era anche Comune: nei registri dell’estimo del Ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Garbatola risulta infatti che il Comune di Garbatola è compreso nella pieve di Nerviano, e dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 290 anime ed era amministrato dal console, tutore dell’ordine pubblico. Il Comune di Garbatola, al termine di una vicenda durata sette anni, fu soppresso e unito al Comune di Nerviano nel 1869 per decreto del neonato Regno d’Italia.
Il rapporto tra monumenti, rovine e vita quotidiana è una questione che sembra improponibile oggi, anche se l’incuria e il degrado del nostro patrimonio sono sotto gli occhi di tutti, e quando si tenta di ripensare la città, sembra che sia un problema di secondo piano rispetto i grandi temi della mobilità metropolitana, o dell’infrastrutturizzazione del territorio. In realtà in paesi come i nostri, paesi e borghi antichi strutturati su vie ancora più antiche credo che il rapporto tra antico e moderno, tra storia ed esigenze contemporanee, non sia solo un problema per storici o nostalgici, ma sia un problema di tutti – si pensi per esempio il rapporto tra vie, corti, piccole piazze e la notevole quantità di auto che ogni giorno assediano l’area metropolitana milanese –. Nerviano, con le sue frazioni, è certamente un borgo molto antico, basta pensare che queste terre, data l’abbondanza di acqua e la fertilità del terreno, erano già abitate in epoca pre-romana.
Notizie certe si hanno a partire dalla fine del sec. IV, quando con il verificarsi di nuove condizioni politico sociali e il riconoscimento del cristianesimo vennero a costituirsi i centri plebani, centri cioè dove dei presbiteri delegati dal vescovo amministravano il battesimo e celebravano le S.Messe. Divennero capi di Pieve quei borghi che erano già stati in epoca celtica – insubre – o protoromana distretti amministrativi, o militari, di notevole importanza sociale, o bellica. Secondo il disegno del vescovo Ambrogio le pievi milanesi si collocarono tutt’attorno alla città a una distanza quasi costante lungo tre anelli concentrici: a circa cinque miglia romane dal centro della città si trovano le pievi di Bruzzano, Cesano, Mezzate, San Donato, Segrate, Trenno; a dieci-dodici quelle di Desio, Gorgonzola, Settale, Decimo, Rosate, Casorate, Corbetta, Nerviano; a venti Galliano, Missaglia, Pontirolo, Dairago, Olgiate Olona.
Nerviano, per la sua posizione, tra il Sempione e l’Olona, per la presenza di un mercato romano divenne da subito uno tra i centri più importanti, e fu per molti secoli, fino ai giorni nostri, Capo di Pieve.
La prima volta tuttavia in cui compare il nome di Nerviano è una bolla papale, di papa Alessandro III, del 1169, in questa, come nella seconda del 1171, il papa convalida la sentenza dell’arcivescovo Galdino e conferma i diritti della chiesa di Nerviano, lo ius decimationeis, sui terreni dei villaggi della pieve, proibendo ad altri di farlo (neminem debere facem mittere in messem dienam), specialmente in Villanova dove solo il prevosto, contro le pretese di un monastero di Caronno, può esercitare i diritti parrocchiali. Garbatola non è nominata nella bolla papale, ma la presenza della Villa-Nova fa pensare, data la vicinanza, all’esistenza di una Villa-Vecchia – la cascina Garbatola? – magari costruita su uno di quegli antichissimi assi che tagliavano il Sempione – le odierne via XX Settembre e via Gorizia – a distanze costanti e ripetute, probabilmente secondo un disegno romano di ristrutturazione del territorio insubre.
Le prime notizie certe su Garbatola sono però della fine del ‘500 quando a cominciare dal cardinale Carlo Borromeo tutti i vescovi milanesi visiteranno la pieve nervianese e anche la Cassina Garbatola: i due Borromeo, Carlo e Federico, il cardinal Stampa, il Pozzobonelli, vedono e descrivono precisamente la Cascina Garbatola e il suo piccolo oratorio, una chiesina per i contadini che abitavano il borgo, dedicato ai santi Biagio e Francesco.
Garbatola era anche Comune: nei registri dell’estimo del Ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Garbatola risulta infatti che il Comune di Garbatola è compreso nella pieve di Nerviano, e dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava circa 290 anime ed era amministrato dal console, tutore dell’ordine pubblico. Il Comune di Garbatola, al termine di una vicenda durata sette anni, fu soppresso e unito al Comune di Nerviano nel 1869 per decreto del neonato Regno d’Italia.
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