mercoledì 22 luglio 2009

Il carattere dei lombardi e le loro moderne pagode




















Arrivando in Nerviano da Milano o da Legnano, insomma dall'antica strada del Sempione, si incontrano una serie di capannoni con molta gente tutt’attorno e un via vai frenetico di camion e automobili, poi alcune brutte villette, poi altre meno brutte, poi di colpo la strada si fa stretta e la città diversa.

Passeggiando per le vie di Nerviano una delle cose più evidenti è la differenza di carattere tra la parte centrale, costruita secondo regole e sistemi storici consolidati, e lo sviluppo degli ultimi anni. Ma che differenza c'è tra la città fatta di cascine, chiusa e severa, dai muri dritti e senza fronzoli, e quella post moderna delle casette, sparpagliate un po' a caso sul territorio, fatte di tetti e sottotetti, balconi e tettucci, persiane in legno e muri gialli, Biancaneve e sette nani? È la differenza tra una corte lombarda e una pagoda; è la differenza che passa tra il carattere profondo e antico del luogo e quel pro fondo senso di sradicamento e di perdita della memoria che si avverte in questi ultimi decenni, una sorta di spaesamento che è anche spesso sfociato in radicalismi ottusi e folcloristici.

Il carattere dei lombardi è chiuso, severo, austero, dritto, come i nostri padri o i nostri nonni, e insieme intimo, accogliente, se volete caldo, ma di un calore tutto particolare, tutto lombardo appunto. È il carattere dei milanesi, troppo diverso dal carattere mediterraneo, così estroverso e brillante, ma al tempo stesso tanto simile nella sua segreta riservatezza interiore. Qual è invece il carattere di queste nostre moderne villette gialle? Cos'è rimasto di quell'antico carattere milanese nelle centinaia di villette che sembrano pagode dai mille tettucci, che da qualche anno affollano Garbatola, Sant'Ilario, Cantone e Nerviano?

Volevo salutarvi prima delle vacanze. Mi scuso per la lontananza e l'assenza è stato, e in parte lo è ancora, un periodo molto difficile, intenso e complesso. Spero di tornare presto a scrivere a raccontare storie a commentarle, insomma a costruire qualcosa con tutti voi. Buone vacanze.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bel post!
Un po' sentimentale (come lo sono solo i lombardi!), ma bello.
Non è facile scrivere della banalità che abbiamo intorno.
Buone spensierate vacanze!
Antropofilo