domenica 9 novembre 2008

Verso la super progettazione



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Come spesso succede parto da un caso recentemente successo nel mio villaggio per cercare di descrivere cosa succede in molte, moltissime, troppe, borgate di questa nostra italietta, borgate siano esse amministrate da amministratori di destra, di sinistra, di centro, bianchi, rossi, gialli, vermigli. Il caso che vi sottopongo è uno dei tanti casi di questa nazione che proprio non riesce a riorganizzarsi e ripartire, e che tanto avrebbe bisogno di una vera e propria rivoluzione culturale.

Da almeno 10 anni si sa che la Scuola Materna del piccolo paese in cui vivo è da ristrutturare – lavori da milioni di euro nonostante l’insignificatezza dell’opera e della borgata –. Da ormai 5 anni, credo, tali lavori sono inseriti all’interno dei vari programmi triennali per le opere pubbliche che le varie amministrazioni che si succedono approvano. Per anni non si è fatto niente e di concorsi, di progettazione o di idee, e di progetti nemmeno l’ombra. E così, vivacchiando, si è arrivati al 2008 e nulla ancora è stato fatto.
Nel frattempo, proprio in questo fine 2008, il super pagato assessore ai LL.PP. – dati pubblici del giornalino comunale, più pagato del Sindaco, ben 19 mila euro –, viene spostato alla polizia municipale e un nuovo assessore ben più attivo, almeno pare, arriva a palazzo.

Mi pare, ma proprio non ne sono sicuro – voci di palazzo tutte da dimostrare – che il vecchio governo di centro sinistra stanziò dei fondi in favore della risistemazione delle scuole per progetti presentati entro la fine del 2008. E così il nuovo assessore, dopo due anni di inattività apparente del vecchio, indice subito un concorso e dati i tempi ristrettissimi, siamo a settembre-ottobre 2008, l’amministrazione impone ritmi e tempi frenetici ai candidati progettisti, da vera e propria fabbrica dei progetti.
Ora il concorso è stato esperito, ed è stato vinto dai super attivi, quanto poco conosciuti – ma questo in Italia, paese dalla cultura architettonica pari a quella di un paese del terzo mondo non sorprende più di tanto –, Ardenti e Arata, sconosciuti ma immagino molto bravi, certamente velocissimi. Infatti al progetto di ristrutturazione, un progetto che come ho detto prima si poteva affrontare con molta calma, non dico in dieci anni, ma almeno in qualche mese, lo studio Ardenti e Arata dedicherà ben 15 giorni – sabati e domenica compresi –. Due settimane per studiare le esigenze della popolazione, studiare la storia del luogo e del manufatto, fare il rilievo – che non c’è –, fare plastici, fare prove, controprove, pensarci, non dormirci per un po’ e finalmente arrivare al progetto finale.

Ps. Come ho già avuto modo di dire l’esperienza recente nervianese e soprattutto quella garbatolese in materia di edilizia scolastica non è delle migliori. Speriamo che questa volta andrà meglio. Si inaugura il super progettista e la super progettazione.

Foto 1. Una realizzazione dello studio Ardenti e Arata

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Adenti e Arata. Ardenti sono le chiappe di chi si siede sulla poltrona dell'assessorato ai LL.PP. pensando di essere un fenomeno senza rendersi conto che a Nerviano ormai, soprattutto nei settori tecnici, la danza viene condotta dai funzionari e senza avere un minimo di infarinatura in materia si rischia il bagno di sangue. Un pò quello che sta avvenendo, basti pensare ai tempi e ai modi coi quali si stanno portando avanti le cose da quattro/cinque anni a questa parte. Questo per dire che non bisogna farsi ingannare dalle apparenze: non è il nuovo assessore che fa arrivare al dunque la vicenda, bensì la scadenza imposta... si sarebbe arrivati a questo punto anche con l'assessore precedente. Il peggio è che si scarica il tutto sui tempi di progettazione, quasi fosse una formalità... altro segno che questi amministratori non hanno capito un tubazzo e l'unico obbiettivo è solo dimostrare che stanno facendo qualcosa. E' deprimente, Fabio, e qui non si tratta ne di difendere la propria parte politica o di affondare contro quella avversa, ma semplicemente di prendere atto dell'inadeguatezza (se non dell'incapacità) delle persone...
Sul super assessore (in termini di super pagato...) stendo un pietoso velo.

Anonimo ha detto...

Una delle prime cose che ho imparato durante i miei studi di ingegneria è che il progetto di un qualsiasi edificio è il risultato di un percorso che parte da un idea fondatrice di base e che viene successivamente affinato attraverso diversi passaggi.
Nella prima parte di questo percorso, che chiamerei creativa, tralasciando gli aspetti di conoscenza del territorio al fine di un corretto inserimento del progetto nel contesto che da ingegnere non conosco in maniera approfondita, i progettisti si devono interfacciare con i committenti al fine di poter capire i loro bisogni e le loro aspettative (nel caso di una scuola rappresentanti degli studenti ed insegnanti, per un unià produttiva i rappresentanti dei lavoratori e i datori di lavoro), con i vari enti (ASL, vigili del fuoco), con gli utenti finali che dovendo usare l'organismo edilizio hanno esigenze nate dall'esperienza nell'uso di strutture simili.
Nella seconda parte invece, che chiamerei di verifica di realizzabilità, si devono confrontare i diversi attori della progettazione al fine di riuscire a giungere a un compromesso tra le diverse esigenze che a volte sono anche contrastanti. E così, mentre l'architetto avra la pretesa di avere una pianta completamente libera, lo strutturista vorrà inserire una maglia strutturale, l'impiantista vorrà una serie di cavedi e passaggi per il passaggio di cavi e tubazioni che in un edificio moderno sono ormai indispensabili. Nel caso di un intervento su un edificio esistente a queste due fasi se ne aggiunge una ancora piu importante, che è quella di rilievo conoscitivo dell' edificio che non si deve limitare al solo rilievo geometrico ma deve analizzare anche altri aspetti quali la struttura, la stratigrafia dell'involucro edilizio, i materiali usati durante la costruzione.
Questa fase di sopralluogo non va sottovalutata, poiché è dalla corretta analisi dell'organismo edilizio che si potrà capire come intervenire, su quali tecnologie applicare per potere ottenere dall'edificio stesso le migliori condizioni di salubrità, vivibilità, comfort termico ed acustico. Piu' questa fase conoscitiva è approfondita e dettagliata e minore sarà la probabilità che in fase di realizzazione si debbano fare delle varianti o correzioni in corso d'opera o, addirittura, aggiustamenti presi direttamente in cantiere che comportano quasi sempre un innalzamento dei costi di realizzazione.
Tanti auguri...