mercoledì 30 gennaio 2008
Manifesto teatro di Sagunto
MANIFESTO CONTRO LA DEMOLIZIONE
LA DEMOLIZIONE COSTITUISCE UN’ATTACCO CONTRO L’INDIPENDENZA E LA LIBERTÁ DEL MONDO DELLA CULTURA
Un’opera artistica puó piacere o meno, ma portarla nei tribunali stabilisce un preoccupante precedente rispetto della libertá di cui deve godere la cultura. Il confronto político non puó invadere lo spazio creativo che ad ogni costo deve preservare la propria autonomia. La creazione artistica deve restare al di lá delle battaglie politiche, poiché in caso contrario risulterebbe ferita a morte.
LA DEMOLIZIONE É UNA VENDETTA POLITICA CHE NON HA NULLA A VEDERE CON IL DIBATTITO ARCHITETTONICO
Il restauro del Teatro é stato utilizzato come arma politica e trasformato in fenomeno mediatico creando una falsa polemica al di lá del suo valore architettonico. Ció spiega come sia giunto in tribunale ed abbia protagonizzato tanti titoli sui giornali, anche se gode di un grande prestigio internazionale e sia oggetto di studio in universitá di tutta l’Europa. É stato approvato dal governo regionale valenziano negli 80, quando vi governava il PSPV-PSOE. Il PP valenziano, allora all’opposizione, fece bandiera contro il progetto, cosiccome certi settori della stampa che hanno insistito sulla polemica per piú di venti anni. La contesa giudiziaria fu indetta da un exdeputato regionale del PP nel 1993. Il frutto di una riflessione estética é stato sfortunatamente utilizzato per trarne vantaggi politici.
LA DEMOLIZIONE É UNO SPRECO E DANNEGGIA I CITTADINI E LE ARTI SCENICHE
Priva i cittadini, sopratutto quelli di Sagunto, di uno spazio che sta funzionando e che ospita iniziative culturali come il festival Sagunt a scena che arricchiscono la vita culturale ed economica della cittá e la sua societá. Significa che si chiude un’altro spazio scenico. I costi supereranno in molto i sei milioni di euro che pagheranno i cittadini e che non andranno ad altri capitoli molto piú necessari, fra di cui il definitivo compimento di questa stessa consolidata installazione culturale.
LA DEMOLIZIONE É UNA DIMOSTRAZIONE DI CODARDIA INTELLETTUALE
Durante secoli le rovine del Teatro hanno subito modifiche di ogni sorta senza alcun rigore scientifico. I diversi interventi, la maggior parte dei quali sono stati ricostruzioni senza alcun criterio, hanno interessato gran parte del Teatro, fin quando non é iniziato questo restauro. Il restauro é stato fatto sulla base di esaustivi studi archeologici ed é stato approvato dalle autoritá competetenti. Ormai figura in molte guide internazionali di architettura ed é stato finalista nei prestigiosi premi europei Mies Van der Rohe. É stata una accurata ricerca dei limiti dell’intervento architettonico su rovine antiche, superando la lettura romantica del monumento.
Tenendo conto delle tantissime opere illegali che sopravvivono e che non vengono demolite, si dovrebbe trovare tanto più per un’opera di questo valore una soluzione per impedire la demolizione del teatro e anzitutto AFFERMARE CON MOLTA CHIAREZZA CHE I PROFESSIONISTI DI TUTTO IL MONDO DELLA CULTURA E DELLE ARTI SI OPPONGONO CON TUTTA LA LORO FORZA A QUESTA DEMOLIZIONE.
LA DEMOLIZIONE COSTITUISCE UN’ATTACCO CONTRO L’INDIPENDENZA E LA LIBERTÁ DEL MONDO DELLA CULTURA
Un’opera artistica puó piacere o meno, ma portarla nei tribunali stabilisce un preoccupante precedente rispetto della libertá di cui deve godere la cultura. Il confronto político non puó invadere lo spazio creativo che ad ogni costo deve preservare la propria autonomia. La creazione artistica deve restare al di lá delle battaglie politiche, poiché in caso contrario risulterebbe ferita a morte.
LA DEMOLIZIONE É UNA VENDETTA POLITICA CHE NON HA NULLA A VEDERE CON IL DIBATTITO ARCHITETTONICO
Il restauro del Teatro é stato utilizzato come arma politica e trasformato in fenomeno mediatico creando una falsa polemica al di lá del suo valore architettonico. Ció spiega come sia giunto in tribunale ed abbia protagonizzato tanti titoli sui giornali, anche se gode di un grande prestigio internazionale e sia oggetto di studio in universitá di tutta l’Europa. É stato approvato dal governo regionale valenziano negli 80, quando vi governava il PSPV-PSOE. Il PP valenziano, allora all’opposizione, fece bandiera contro il progetto, cosiccome certi settori della stampa che hanno insistito sulla polemica per piú di venti anni. La contesa giudiziaria fu indetta da un exdeputato regionale del PP nel 1993. Il frutto di una riflessione estética é stato sfortunatamente utilizzato per trarne vantaggi politici.
LA DEMOLIZIONE É UNO SPRECO E DANNEGGIA I CITTADINI E LE ARTI SCENICHE
Priva i cittadini, sopratutto quelli di Sagunto, di uno spazio che sta funzionando e che ospita iniziative culturali come il festival Sagunt a scena che arricchiscono la vita culturale ed economica della cittá e la sua societá. Significa che si chiude un’altro spazio scenico. I costi supereranno in molto i sei milioni di euro che pagheranno i cittadini e che non andranno ad altri capitoli molto piú necessari, fra di cui il definitivo compimento di questa stessa consolidata installazione culturale.
LA DEMOLIZIONE É UNA DIMOSTRAZIONE DI CODARDIA INTELLETTUALE
Durante secoli le rovine del Teatro hanno subito modifiche di ogni sorta senza alcun rigore scientifico. I diversi interventi, la maggior parte dei quali sono stati ricostruzioni senza alcun criterio, hanno interessato gran parte del Teatro, fin quando non é iniziato questo restauro. Il restauro é stato fatto sulla base di esaustivi studi archeologici ed é stato approvato dalle autoritá competetenti. Ormai figura in molte guide internazionali di architettura ed é stato finalista nei prestigiosi premi europei Mies Van der Rohe. É stata una accurata ricerca dei limiti dell’intervento architettonico su rovine antiche, superando la lettura romantica del monumento.
Tenendo conto delle tantissime opere illegali che sopravvivono e che non vengono demolite, si dovrebbe trovare tanto più per un’opera di questo valore una soluzione per impedire la demolizione del teatro e anzitutto AFFERMARE CON MOLTA CHIAREZZA CHE I PROFESSIONISTI DI TUTTO IL MONDO DELLA CULTURA E DELLE ARTI SI OPPONGONO CON TUTTA LA LORO FORZA A QUESTA DEMOLIZIONE.
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