Bisogna stare attenti a non confondere i piani, o i problemi. Ovviamente le cose che mancano nei comuni di provincia, ma non solo in quelli, anche nelle città metropolitane, sono molte, come dicevo nel precedente post, e certamente quella di cui alcuni miei concittadini si fanno portavoce sono tra le più importanti - legalità, partecipazione, senso civico -. Tuttavia, bisogna, ripeto, stare attenti a non guardare tutto con lo stesso paio di occhiali, attraverso la stessa lente. Insomma non tutto va ricondotto per forza a un'unica battaglia. Ci sono problemi differenti in ambiti differenti, tutti egualmente dignitosi e tutti egualmente importanti e solo prendendoli tutti assieme una società può cresce veramente.
Il Municipio è il municipio, la biblioteca è la biblioteca, la palestra la palestra, la Casa della Cultura è un'altra cosa. E tanto è stata è importante per un popolo, per la sua dignità, per pensare che un futuro era possibile, che, mi ripeto, nel 1920 i primi fascisti incendiarono la Casa della Cultura slovena a Trieste e da li in poi non fai mai più pace. Durante il fascismo gli sloveni foruno costretti ad abbandonare Trieste e l'Istria, o a cambiare nome, o cultura - prime foibe fasciste -. Morto Mussolini, dopo la guerra si vendicarono con le tristemente noti foibe titine e il dramma degli italiani istriani. Morto Tito fu la guerra e la devastazione. Tutto iniziò con la distruzione della Casa della Cultura.
1 commento:
NB. Lunedì 25/2/2008 ci sarà il Consiglio Comunale e parleranno di Noi, della Nostra scuola di Garbatola, del Nostro ex parco giochi, dei ridicoli insuccessi su Ecoter, delle Nostre strade. Noi ci saremo e tu?
ciao
Ale
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