venerdì 29 febbraio 2008

Peter Eisenman a Milano













Nato nel 1923 Peter Eisenman è senza dubbio uno degli architetti più importanti dell’ultimo quarto del XX secolo e dell'inizio di questo XXI secolo. Continuo catalizzatore della cultura architettonica americana e mondiale, agitatore culturale, promotore di studi architettonici innovativi e grande studioso fu uno dei primi a riscoprire Giuseppe Terragni.

Eisenman è indubbiamente uno dei tanti studiosi americani costantemente attratto dalla cultura europea e italiana, soprattutto della cultura architettonica italiana tra gli anni ’30 e gli anni ’60. Dottore di Ricerca (PhD) alla Harvard University, a Cambridge nel Massachusetts, dove incontra Colin Rowe, Leslie Martin, Colin St. Hohn Wilson, sin dall’inizio il lavoro di Eisenman è volto a recuperare gli ideali del movimento moderno.
Professore a Princeton e Harvard, nel 1967 fonda l’IAUS Institute for Architectural and Urban Studies in New York, laboratorio straordinarimante attivo negli studi della città, lo IAUS organizza conferenze, esposizioni, corsi, presentazioni, sviluppa molteplici attività e si costruisce come uno dei centri culturali e professionali più importanti al mondo, dove la pratica professionale è subordinata allo studio e allo sviluppo di una teoria architettonica.
Lo IAUS pubblica la rivista Oppositions che presto diventerà manifesto del lavoro del laboratorio. Una rivista aperta, eclettica, per nulla dogmatica, in Oppositions si trovano gli embrioni di tutte le istanze dell’architettura contemporanea e moderna, dalla decomposizione, alla decostruzione, allo studio della metropoli.

L’idea dell’architettura di Eisenman, il suo programma, si manifestò tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80 del XX secolo nelle undici case che progettò. Anni in cui si dedicò essenzialmente allo studio, in una vita impegnata e dedicata completamente integrata allo studio dell’architettura.
Teorico del gruppo The New York Five (con John Hejduk, Michael Graves, Charles Gwathmey e Richard Meier), con lo studio Eisenman Architects, dal 1980 ad oggi, realizza numerosi edifici in tutto il mondo. Fondamentali nell’opera di Peter Eisenman sono la House X, prima occasione di lavoro con un cliente colto e ambizioso, a Bloomfield Hills, nel Michigan, del 1975, l’edificio dell’ IBA a Berlino, del 1981-85, il Wexner Center of the Arts, presso l’Ohio State University, a Columbus Ohio, del 1983-89, i progetti per Cannareggio, Venezia, del 1978, e il Romeo+Juliet per Verona, del 1985, il memoriale dell’Olocausto a Berlino, del 1998. Nel 2004 realizza il Giardino dei passi perduti, presso il Castelvecchio di Verona (http://www.comune.verona.it/Castelvecchio/cvsito/eisenman/index.htm) in occasione della Biennale di Architettura.

Il prossimo mercoledì 5 marzo alle ore 16,00 Peter Eisenman terrà una lezione presso la Facoltà di architettura civile di Milano, campus Bovisa.
Presentazione del preside Antonio Monestiroli Introduzione a Peter Eisenman di Francesco Dal Co, quindi la lezione Journey Through The Past di Peter Eisenman.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Buongiorno Fabio,
sono una Laureanda di Architettura.
Dal momento che ho frequentato i cinque anni in Leonardo non sono pratica della Bovisa. Sapresti darmi indicazione sull'aula in cui sarà presente Eisenman?
Buona domenica

Ilaria
p.s. se puoi rispondimi via mail
ilaria.livia.morelli@gmail.com

Fabio Pravettoni ha detto...

Aula Carlo De Carli, entrando da via Durando 10 subito a sinistra in fondo, ci saranno moltissime persone, immagino.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny