giovedì 9 ottobre 2008

Museo Archeologico di Cartagena - [part. 1]




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Dopo qualche divagazione politico amministrativa, e qualche altra storica, vorrei riprendere il cammino iniziato un anno fa ripartendo dall’ultimo viaggio, quello di quest’estate: un blog infatti non è solo un giornale, nazionale, regionale, o locale, un blog è anche un diario, un diario quotidiano, un diario di viaggio. Da sempre in vacanza quasi quotidianamente, come molti di noi, scrivo su un taccuino quello che succede, le impressioni, i luoghi, gli sguardi, le frasi che mi colpiscono, i musei, i campeggi, ecc. Quest’anno con i soliti grandi amici sono stato nuovamente in Spagna. Alla Spagna mi lega uno dei periodi più belli della mia vita, ci legano i luoghi, mi legano gli amici che ho ancora la, ci lega l’architettura di quel paese stupendo, e per due settimane siamo andati girovagando lungo la costa tra Barcelona e Tarifa.

13 Agosto
Con un po’ di tristezza nel cuore ripartiamo da Tarifa per la via del ritorno. Ci fermiamo l’11 in costa del Sol; il 12 risaliamo l’Andalusia fermandoci qua e la per una tapas, una cana e un bagno. Il 12 al tramonto arriviamo nella regione autonoma di Murcia e decidiamo, novelli cartaginesi, di fermarci a Cartagena.

«“Ama Cartagena come l´ho amata io. Non troverai mai più una Spagna più Spagna di questa”. […]“El sangre de la ciudad es su puerto Cartagena es una ciudad naval”.
Fuori c´è una gran brezza, luce forte e limpida, e quando usciamo sulla rambla mi spiega che da lì bisogna guardare le alture della città vecchia "immaginando di stare con l´acqua alla cintura", a mollo nella laguna». Con queste parole Paolo Rumiz, giornalista de La Repubblica, un anno fa introduceva Cartagena nel suo diario di viaggio alla scoperta di Annibale. Noi ci siamo capitati per caso, perché il sole tramontava e avevamo bisogno dopo un giorno di viaggio di fermarci a riposare. Quale altro posto è meglio di una delle città-porto più importanti dell’antichità, una di quelle nobili decadute che ci piacciono tanto?

L’epopea cartaginese dell’odierna Cartagena fu brevissima, fondata Asdrubale [1] nel 227 a.C., nel 208 fu conquistata dai romani. Paolo Rumiz così descrive quella storia: «Amilcare sentito che il partito filo-romano vuol fargli la pelle, scappa dall’Africa e fa vela a Ovest e, con Annibale ancora bambino, approda a Cadice, ai margini del mondo conosciuto. Soggioga tribù, s’impossessa di miniere, trasforma il Sud dell’Iberia in una colonia, manda alla madrepatria favolosi carichi d’argento, riacquista il consenso perduto.
È qui che Asdrubale fonda Cartago Nova [2], la più grande colonia africana in Europa. Ma dopo pochi anni dopo, mentre Annibale devasta l´Italia spadroneggiando in casa del nemico, Scipione lo beffa marciando sulla Spagna e prendendo Cartagena. Erano così le guerre di una volta: più facili da vincere in trasferta che non in casa».

Qui la storia è una cosa seria, non una cosa per pochi intellettuali o per nostalgici e «ogni fine settembre una confraternita celebra uno spettacolare scontro armato romani-cartaginesi. E quando la città deve chiedere autonomia alla Murcia, lo fa sbandierando la "diversità punica" esattamente come i "lumbard" fanno con i Celti per battere cassa a Roma. “La antiguidad es un valor economico”».
La città è vuota, solo qualche bar è aperto. Mangiamo pesce all’aperto cullati dalla brezza marina e ascoltiamo recitare poesie in castigliano con musiche popolari in sottofondo. Cartagena fu città cartaginese prima e romana poi, fu città bizantina prima, e poi visigota, araba, spagnola. È una città moderna, ottocentesca, borghese, per certi versi simile a Milano, una città ricca, con un rapporto difficile con la rovina, con il passato. Passato che però si manifesta con tutta la sua potenza quando lasciata Calle Mayor per entrare nella parte archeologica della città con grande sorpresa incontriamo l'appena restaurato teatro romano e il nuovissimo Museo Archeologico della città. C’è qualcosa di stranamente familiare in quell’edificio. Decidiamo di saperne di più e passata la notte, prima di partire per Murcia, faremo ritorno in città.

[continua]
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[1] Asdrubale Barca (Cartagine, 245 a.C. – Metauro, 207 a.C.), generale cartaginese della famiglia dei Barcidi, era figlio di Amilcare Barca e fratello minore di Annibale. Quando Annibale nel 218 a.C. partì per la sua spedizione in Italia, Asdrubale assunse in sua vece il comando nei possedimenti cartaginesi in Spagna, difendendoli vittoriosamente dagli attacchi portati dai romani nel corso di diversi anni.

[2] Fondata nel 227 a.C. da Asdrubale con il nome di Qart Hadash (città nuova) nella zona precedentemente occupata dalla città di Mastia, fu la principale città dei cartaginesi in Spagna e da qui partì Annibale per iniziare la Seconda guerra punica. Con la conquista romana cambiò nome in Cartago Nova e divenne una delle città più importanti della Hispania Citerior. Divenne colonia romana con Gaio Giulio Cesare nel 45 a.C.. Più avanti, all'epoca dell'imperatore Diocleziano, divenne capitale dell'omonima provincia romana.

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