lunedì 30 giugno 2008

E i professionisti "puliti" brindano nei bar Champagne

Pubblico il secondo articolo sulle Tangenti Nervianesi, ve ne sono poi altri, ma penso di non pubblicarli e di tornare all'architettura. Come avete visto lascio un certo periodo tra un post e l'altro da un lato per darmi modo di scrivere, dall'altro per dar modo ai lettori di pensarci un po' su, di commentare ecc. Ringrazio chi continua a leggere e a commentare questo spazio. Grazie

Le auto dei carabinieri e della Finanza comparse all' alba di giovedi' non ci son piu' . Ma al bar, alle edicole, in quei grandi centri commerciali lungo il Sempione che san di mazzette fin troppo fresche non e' possibile evitare l' argomento. In un paese di 15 mila abitanti, 32 arresti sono un terremoto, come le manette ai polsi di Carlo Chiappa, 61 anni, primo cittadino dc di Nerviano dal ' 64 al ' 93, arrestato per corruzione con l' ex vicesindaco Luigi Codoro e con Enrico Almasio, ex assessore all' Urbanistica, entrambi socialisti. Nel suo ufficio, al secondo piano del municipio, Sergio Parini, sindaco leghista da poco piu' di tre mesi, commenta: "Mi arrivano telefonate da amici di Pavia o di altre citta' , mi chiedono cosa stia succedendo...ma non siamo la Corleone del Nord, qui c' e' gente che si e' stupita davvero per gli arresti". "Vero – aggiunge Carlo Sala del gruppo indipendente, in passato durissimo avversario della giunta Chiappa – ma c' e' anche chi non ha nascosto la propria soddisfazione, con veri e propri brindisi (champagne...) nel bar sotto casa". "Sara' una caduta di stile – incalza Claudio Cozzi, assessore alla Viabilita' e segretario locale della Lega – ma bisogna pur comprendere le reazioni di quei professionisti che qui a Nerviano faticavano a lavorare perche' non facevano parte del giro giusto". Parlano gli oppositori di ieri, quelli che avevano contrastato dentro e fuori l' aula consiliare le maxi varianti al Prg (tra l' 84 e l' 89) che hanno aperto la strada a scelte edilizie che ora sono sotto la lente della procura di Milano. "Gli atti – prosegue il sindaco – parlano da soli: in due varianti e' stato dato disco verde a cinque interventi edilizi di 50 60 mila metri cubi di cemento ciascuno, senza contare il piano di edilizia economica popolare di 200 mila metri cubi e le aree per i centri commerciali lungo il Sempione, 40 mila metri quadrati a destinazione agricola, diventati commerciali". Ma si torna a parlare dell' arresto dell' ex sindaco, uomo abile dal punto di vista politico, in grado di calamitare valanghe di voti a ogni tornata elettorale. "Alla fine pero' – ricorda Sala – gestiva tutto lui, in una specie di duopolio con Enrico Almasio: gli altri erano contorno". Dal partito popolare, per ora, nessuna presa di posizione ufficiale.

FRANCESCO SANFILIPPO, Corriere della Sera, Milano, 18 marzo 1995, p.42.

A un certo punto, nell'articolo, si fa riferimento a chi ha combattuto duramente le varianti al PRG. Tra questi c'erano l'attuale Sindaco E.Cozzi, allora consigliere di minoranza, e altri amici dell'attuale maggioranza, oltre a Sergio Parini, Sala e altri esponenti della Lega Nord, che arrivarono nel parlamentino nervianese poco dopo, e vinsero le elezioni post tangentiste. In ogni caso nella Nerviano della metà degli anni '90 una cosa era certa: l'alleanza contro ogni tipo di speculazione edilizia tra Lega, la destra, e il PDS, la sinistra. Oggi le cose sono in parte cambiate, secondo me non per via di presunti illeciti, ripeto che sono pronto a mettere la mano sul fuoco per gli attuali amministratori, certamente però qualche leggerezza, vedi il non far pagare l'ICI alla società che vuole oggi "annullare tangentopoli" preventivamente e non a giochi quasi fatti. Certamente io rimarrò sempre un sostenitore e un alleato di chi dalla seconda metà degli anni '80 a oggi, non solo a parole, ma nei fatti lotta contro quel sistema, sia a sinistra, sia a destra.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tempo passa ed il rischio è di far passare per eroe chi si è nascosto sotto il tavolo, quindi vorrei puntualizzare... "Gli atti – prosegue il sindaco – parlano da soli: in due varianti e' stato dato disco verde a cinque interventi edilizi di 50 60 mila metri cubi di cemento ciascuno, senza contare il piano di edilizia economica popolare di 200 mila metri cubi e le aree per i centri commerciali lungo il Sempione, 40 mila metri quadrati a destinazione agricola, diventati commerciali" A questa mia dichiarazione di oltre tredici anni fa seguì un importante atto - dai più dimenticato - che nel gennaio 1996 portò alla cancellazione di ben tredici piani attuativi, fra piani di lottizzazione industriali, commerciali, terziari, residenziali, nonchè gran parte dello sproporzionato piano di edilizia economica popolare (sistema delle cooperative farlocche...). Bene: quando il consiglio comunale votò questo coraggioso provvedimento qualcuno si voltò distrattamente dall'altra parte, della serie "vai avanti tu che a me vien da ridere"! Per la precisione, e per dare merito a chi veramente ce l'ha, della lista "Insieme per Nerviano" su quattro consiglieri tre rimasero a casa (mah!) e l'attuale sindaco E. Cozzi si astenne (sic!). Tra i voti contrari, invece, si annoverarono quelli di A.N., F.I. e del Partito Popolare (lista a te nota). Votarono per la cancellazione di circa 300.000 mq edificabili i consiglieri della Lega, quelli del Gin e il sindaco... Quindi, alla resa dei conti, cioè quando si è trattato di mettere da parte le dichiarazioni, le chiacchiere e le manfrine politiche, quando dalle parole si è passati ai fatti ovvero all'assunzione di responsabilità (che nel caso specifico ha significato anche andare incontro a ricorsi al TAR ed eventuali richieste di risarcimento danni da parte delle proprietà dei P.L. "tagliati"), ecco che "chi ha combattuto duramente le varianti al PRG" si è elegantemente defilato! No, Fabio, io la strategia del "un colpo al cerchio e un colpo alla botte" non l'accetto. Ho imparato ad accettare il fatto che la gente si dimentica ma che si travisi il corso degli avvenimenti, quello no! E sia chiaro che non voglio nemmeno discutere sull'onestà o sulla buonafede delle persone. Semmai sul coraggio e la coerenza...

Fabio Pravettoni ha detto...

Non sapevo del voto, ero giovane e me lo raccontarono diversamente, credo volutamente sapendo la mia decisione nel fermare il "piano Almasio", infatti la mia esperienza del partito popolare si concluse presto. Per il resto credo che molto sia anche legato a varie ripicche politiche post campagna elettorale (si stavano proprio allora creando i "mitici" poli...), immagino infatti che in quegli anni la sinistra non poteva (sbagliato? forse si) votare una mozione della Lega (per quanto positiva e portatrice di sani principi). La stessa lega dei manifestini contro il convento degli olivetani dipinto come Leoncavallo, del bilinguismo populista (magari bilinguismo vero...) e altro. Ora i tempi sono cambiati, in parte, e in parte dobbiamo noi, io di sinistra e tu, di destra?, farli cambiare. Alcune cose, spesso molte, possono essere condivise e trasversali, lo sviluppo sostenibile è una di queste.

Anonimo ha detto...

Vedi Fabio, mi pare che nei tuoi ragionamenti venga fuori spesso una natura "politica" molto più marcata e ciò a dispetto di quanto tu stesso continui a negare. Rassegnati, alla fine dei conti, sei un politico, che ragiona in termini politici e di schieramento, continuando a fare distinzioni in base all'appartenenza (vera o supposta) alla destra o alla sinistra. Di ciò è sintomatico anche il cercare comunque giustificazioni "politiche" ad un determinato comportamento o a un determinato voto. Io sono molto pratico e guardo disincantato i fatti. Quando vedo che chi teorizzava tante belle cose (e anche tante fanfaronate...) oggi si trova ad amministrare come gli antichi democristiani, bhe, credimi, lascio perdere ogni tipo di analisi politica (o presunta tale) e mi affido unicamente alla speranza che prima o poi arrivi qualcuno che abbia passione vera per il nostro territorio, idee chiare su ciò che vorrebbe fare o non fare e rispetto per la volontà popolare. Nel 1996 non si trattò di votare una mozione della Lega, bensì di approvare una Variante al PRG che annullava l'assalto finale al già compromesso territorio nervianese. Gli atti parlano da sè. Se un provvedimento è giusto lo si vota. Punto! Lo stesso vale per la destinazione degli Olivetani: se questi amministratori erano così convinti ai tempi del referendum che quel luogo doveva avere un utilizzo diverso come mai non dicono e non fanno nulla per attuare le loro idee? Forse perchè sono cambiati i tempi? Se così fosse o qualcuno vide lontano (ehehehee) o qualcun altro aveva solo lo scopo di fare un pò di baraonda. Sulla trasversalità di determinate istanze - infine - sai bene che con me sfondi una porta aperta, d'altronde, poi, in una cosmogonia circolare, spostandosi sempre più a sinistra ci si trova precisamente all'estrema destra...
se vedom