sabato 12 gennaio 2008

L'ex Unione Manifatture - La prima rivoluzione [part.2]




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L'area dell'Altomilanese, o del Sempione, e la Brianza sono da sempre considerate comparti economici e produttivi tra i più straordinari d’Europa, insieme a Baviera, Catalogna, e al distretto di Manchester.

Ma quali furono le cause che scatenarono nel nord milanese la rivoluzione industriale tra XVIII e XIX secolo? E perché proprio le aree a nord di Milano e non quelle piemontesi, venete, centro italiche o del mezzogiorno? Perché proprio in queste zone nel XX secolo si fondarono gigantesche industrie manifatturiere, tessiture e cotonifici, con migliaia di operai ciascuna? Che cosa hanno lasciato in eredità quelle grandi fabbriche e come hanno trasformato il territorio? Proverò in queste pagine a chiarire il quadro economico e politico degli anni tra la fine del mondo antico e l’inizio di quello moderno, ma soprattutto cercherò di capire perché questa grande rivoluzione industriale si radicò in particolare lungo l’asse del Sempione, e lungo l’Olona, e quali conseguenze drammatiche ha avuto e continua a avere oggi sul territorio.

A partire dagli anni della signoria di Ludovico il Moro, alla fine del Quattrocento, gli anni che possono essere definiti della pace sforzesca, fino ai primi decenni del Cinquecento, il milanese, già fondato sulle preesistenti strutture golasecchiane, insubri e romane, andò costruendosi attorno al sistema insediativo e lavorativo delle Cascine-Ville. Questi piccoli borghi rurali, formati da agglomerati di case coloniche disposte a corte e qualche casa da nobile collegata alle prime, rappresentavano la conquista economica e sociale della nuova nobiltà sforzesca, non più strettamente legata al sistema feudale.
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In quegli anni furono introdotte molte culture nuove, la più importante fu indubbiamente il gelso – il moro o il morone lombardo, dal soprannome, pare, di Ludovico Sforza – e vennero inoltre perfezionati gli apparati di irrigazione della pianura legati al completamento dei Navigli e alla sistemazione di alcuni corsi d’acqua naturali, tra cui l’Olona.

Lungo il fiume finalmente, non più teatro di scontri e guerre, si insediarono una serie incredibile di piccole manifatture e di nuovi e moderni mulini.

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